• Uno sguardo al Cielo

    Prendo e ti porto via : primo scatto agli astri


    Una sera come tante, un'immagine di me seduta su uno scomodo sgabello di legno trattato ricurva su un treppiedi datato in cui ho posizionato la Canon Eos1100D al limite del bosco da cui provengono echi di cicale e richiami di grilli selvatici. Questa postazione gode di assenza di luce tant'è che l'unica fonte luminosa rimane il display acceso della Reflex che indica valori scelti per gli scatti a venire. La Luna in fase calante spunterà dalle pendici del monte alle ore 22 e 30 circa. Due ore di buio saranno più che sufficienti per l'esperienza di questa sera. Ovviare al movimento terrestre e quindi a quello apparente degli astri non è un'impresa, eppure credo basti mirare in alto, più in alto possibile come per voler entrare nell'anima nera del cosmo per riceverne luce. L'assenza di esperienza in astrofotografia è cosa certa ma la voglia di imparare è tanta, come sempre.
    Scelgo il formato Raw, ISO 800, velocità otturatore al massimo del potenziale e 30 secondi, il tempo
    necessario per catturare la debole luce stellare.
    Non sarà affare semplice catturare quella che io immagino essere l'anima della Galassia : miliardi di stelle in uno scatto solo...utopia. Farò mia dunque una sola porzione di cielo, un pezzetto d'immenso, una porzione di passato.
    Mi definiscono donna solitaria, bizzarra a tratti. È follia scegliere di sentire brividi correre lungo la schiena per il freddo e per il sogno chiamato cielo?
    Non ho alcun interesse nel provare a divertirmi in altro modo, ridere o far finta di divertirmi con persone sconosciute o vecchi amici. Le stelle non hanno mai tradito il mio cuore; per anni impresse nella mente, stasera sento di doverle ricordare in altra maniera.





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