• Uno sguardo al Cielo

    Le stelle brillano di luce propria


    Vi sto invitando a guardare lassù verso il cielo stellato stasera.
    Bene...se siete fortunati avrete la possibilità di vedere centinaia di luci in cielo. Chi è ancora più fortunato tipo per esempio il telescopio Hubble ne vedrà ancora di più. Chi invece come me ha la sfortuna di vivere in una città ne vedrà si e no una decina. Un amante del cielo notturno dico io non dovrebbe mai vivere in un luogo troppo affollato da luci artificiali ma questa è un'altra storia.
    Dunque dove eravamo rimasti? Ah sì..le stelle.

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    Ognuna di loro splende a modo suo. Ponendo un pò più di attenzione noteremmo che non brillano tutte allo stesso modo.
    In effetti lo splendore di un astro, così come lo percepiamo dalla Terra, dipende da due fattori: la sua luminosità propria, che nasce dalla quantità di energia che irradia, e la distanza. Una stella poco luminosa può infatti essere di per sé luminosissima, ma molto lontana.
    Lo splendore apparente (anche, con minor precisione, luminosità apparente), percepito dai nostri occhi, ma anche da una lastra fotografica o da uno strumento di misura, è quindi l’energia luminosa che ci colpisce in ogni unità di tempo. Essa varia in proporzione inversa al quadrato della distanza. La luminosità assoluta, o splendore intrinseco, è invece l’energia totale emessa da una stella in un’unità di tempo ed è in relazione a dimensioni e temperatura superficiale.

    Se invece si vuole mettere in relazione la luminosità di una stella con quella di altre di grandezza comparabile, si deve tenere conto di un altro parametro: la magnitudine.
    Anche in questo caso possiamo riferirci a una magnitudine apparente, ovvero alla luminosità di una stella confrontata con quella della Stella Polare.
    La magnitudine assoluta, invece, è definita come la magnitudine che avrebbero le stelle se si trovassero tutte alla stessa distanza stabilita, per convenzione, di 10 parsec (pari a circa 32,6 anni luce) dalla Terra. Per ricavare la magnitudine assoluta di una stella dalla sua magnitudine apparente è necessario quindi conoscere la sua distanza dalla Terra.

    La classe spettrale
    Analizzando la luce stellare si può vedere come questa attraversando un prisma venga rifratta nello spettro, ossia nell'insieme delle componenti della luce di diversa lunghezza d'onda, le quali forniscono praticamente delle informazioni riguardo alla struttura ed alla composizione delle stelle.
    Le stelle assumono delle colorazioni che vanno dall’arancio al blu. Il colore è il parametro di riferimento per la loro temperatura e permette di classificarle in 7 classi spettrali principali (a seconda della presenza o assenza di righe di assorbimento).

    Oh Be A Fine Girl/Guy, Kiss Me, così gli studenti americani ricordano le 7 classi (la classificazione viene definita anche classificazione di Harvard): O, B, A, F, G, K e M.

    Le stelle di tipo O (o stelle blu) sono le più calde, le più fredde le M (rosse).

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    Le altre associazioni classe-colore (sempre legate agli spettri di assorbimento e con temperatura decrescente) sono: classe B = azzurre; A = bianche; F = bianco-gialle; G = gialle; K = arancioni.


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