Numerose le nubi che sovrastano i cieli capitolini nei giorni di metà febbraio. Le previsioni non aiutano di certo le osservazioni del cielo così come l'astrofotografia che si trova a dover fronteggiare già il forte inquinamento atmosferico e luminoso romano. Nonostante ciò mi ritrovo sovente a sbirciare tra le bianche tende della mia stanza in cerca di preziosi spiragli che per essere improntati richiedono tempismo e volontà: accendere la Canon Eos 1100d è un gioco ma giocare con il manuale molto meno. La messa a fuoco in manuale è stata facilitata tuttavia dallo "spiraglio" Giove che tra una nuvola e l'altra invita l'obiettivo da 55mm a un fuoco che rasenta la perfezione. Il tempo di impostare l'autoscatto a 10 secondi e scegliere i formato in Raw ( utile per scatti che necessitano di rielaborazione grafica) che già una grande nube va avvicinandosi al luminoso pianeta. Sprovvista di cavalletto poggio la fotocamera sul davanzale e l'obiettivo rialzato verso la porzione di cielo interessata. Ad alti ISO il rumore di una foto si rende ben evidente ma un rimedio più che valido e l'utilizzo, in post elaborazione, di una serie di impostazioni di fotoritocco che andranno a ridurre questa problematica.
Posto qui di seguito l'immagine originale priva di rielaborazioni grafica a cui seguirà lo scatto definitivo.
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Prima |
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Dopo |
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Buon cielo a tutti.