• Uno sguardo al Cielo

    Spazio, Missioni,Astronomia...GENNAIO 2014




    Eccolo, il 2014. Foriero di cosa...ancora non si sa.
    Per ora sappiamo che...


    Il fragore dei botti di Capodanno, si spegne col boato finale.

    E' il 2 gennaio,quando un asteroide di piccole dimensioni entra nell'atmosfera terrestre. Non è ancora chiaro se esplodendo in aria o precipitando  nell'Oceano Atlantico, ma il suo disgregarsi non ha fortunatamente procurato alcun danno.


    (Credits: Meteoweb.eu)

    Da questo articolo di Meteoweb:

    Un piccolo asteroide, probabilmente delle dimensioni di 4 metri, è entrato nella nostra atmosfera nella mattinata di oggi. L’oggetto, scoperto soltanto poche ore prima dell’impatto e designato con la sigla 2014 AA, si è disgregato senza creare alcun danno – sostiene il Minor Planet Center – alle 6:00 (ora italiana) del 2 Gennaio 2014.


    Quasi a ben inaugurare l'anno, dopo il "botto" dell'asteroide sull'Atlantico, il mese di Gennaio ha fatto registrare alcune importantissime scoperte in campo astrofisico.
    Mentre sono al vaglio i dati di Kepler Telescope, che purtroppo devo ricordare non essere più attivo dalla scorsa estate, il mese è stato molto positivo per l'esoplanetologia anche da altre "fonti di ricerca".

    Partiamo, giustamente, proprio dal Progetto Kepler.

    I dati che  ha inviato nei 4 anni di operatività, si prevede verranno analizzati tutti in non meno di...alcuni anni.
    Non certo per la mancanza di persone addette a farlo, ne per la carenza tecnologica a disposizione degli stessi.
    Bensì perchè i dati generati da Kepler sono veramente tanti.

    Sono ben 145.000 le stelle osservate da Kepler nei suoi 4 anni di missione, pur avendo limitato la ricerca ad una parte piccolissima di spazio, anche in confronto alla nostra sola galassia. Una ricerca assolutamente pionieristica, di cui, la foto qui sotto, ne definisce meglio "i contorni".


    (Image Courtesy by : Dailygalaxy.com)

    Una riflessione sulle modalità che hanno dato modo di avere questi dati a disposizione, mi sembra dovuta.
    E' un esempio cristallino di cosa ci possiamo aspettare dal futuro, per ciò che riguarda la ricerca spaziale.

    Kepler ha esplorato una porzione inferiore al 1% della sola nostra galassia, con lo specifico intento di  rilevare pianeti fuori dal Sistema Solare, che abbiano caratteristiche adatte ad ospitare la vita, per come noi la conosciamo.
    Questa ricerca, sino ad oggi, è stata operata con metodi ancora non ottimali, quale quello cosiddetto "dei transiti" utilizzato da Kepler. Le tecnologie necessarie per un'aosservazione accurata del Cosmo, sono quanto di più avveniristico si stia ponendo in essere in questi anni. E' quindi innegabile che la nostra capacità di scrutare lo spazio nel caso specifico riferito a Kepler, ha in realtà potuto raccogliere solo una piccola parte dei dati sullo spazio stesso su cui ha operato. Un'osservazione, in soldoni, sviluppatasi solo per via dei "transiti", e solo per tempo limitato che esclude ogni pianeta con orbita superiore ad 1.7 anni Terrestri, ha dato modo di raccogliere dati su quell'1% di una zona di spazio più piccola dell'1% della nostra galassia...che è una tra miliardi di galassie.
    Quant'altro c'è al di fuori di questo range?

    "Solo" il 99.99999999999999999999999999......di quello che è conosciuto come Universo.

    Dal sito di Kepler :

     Quando un pianeta passa davanti alla sua stella, per come viene visto da un osservatore, l'evento viene chiamato un transito. I transiti di pianeti terrestri producono una piccola variazione di luminosità di una stella di circa 1/10.000 (100 parti per milione), della durata di 1-16 ore. Questo cambiamento deve essere periodico, se è causato da un pianeta. Inoltre, tutti i transiti prodotti dallo stesso pianeta devono causare lo stesso cambiamento di luminosità e durare la stessa quantità di tempo, fornendo così un segnale altamente ripetibile e un metodo di rilevazione robusto

    Questo "zerovirgolaniente" esplorato da Kepler, ad oggi ci ha messi al corrente della sicura esistenza di più di 200 pianeti al di fuori del nostro Sistema Solare.
    A cui se ne aggiungono ben 41 solo nei primi 10 giorni di Gennaio 2014.
    (N.d.R. Il sito del Kepler telescope aggiorna i contatori con molta "prudenza", quindi questi 41 verranno inseriti in futuro...)
    Una bella fetta dell'intera ricerca esoplanetaria.

    Cosa ci regalano, quindi, i dati di Kepler, divulgati lo scorso mese di Gennaio?

    Innanzitutto la scoperta di KOI-34c.
    Il pianeta ha le dimensioni di poco superiori a quelle della Terra, ma è all'apparenza completamente diverso.
    Da quanto emerge dalla ricerca basata sui dati di Kepler, KOI-34c ha una massa talmente modesta rispetto alla Terra, pur avendo dimensioni di poco superiori, da far pensare che sia un "piccolo" corpo gassoso.
    La particolarità è che sarebbe il primo "mini-Nettuniano" di dimensioni così modeste ad essere scoperto, aggiungendo l'ennesima tipologia di pianeta possibile a formarsi, al catalogo extrasolare.
    L'ennesima scoperta sul variegato Cosmo, per la prima volta a noi nota in queste "modalità".

    Nei soli primi 10 giorni di Gennaio, come già detto, gli astronomi sparsi per il mondo a studiare i dati di Kepler Telescope, aggiungono altri 41 pianeti al catalogo di quelli confermati.

    Siamo a 246 pianeti certi e altri...3538 candidati ancora da "ispezionare per bene".
    A cui si aggiungono (Eh già...) anche un bel 2165 possibili stelle binarie rilevate in transito eclittico sulla stella compagna, come si può leggere nel  sito ufficiale della missione Kepler.


    (Credits: NASA/JPL)

    Perchè tutta questa attenzione per Kepler?
    Perchè sembra ormai scontato che il telescopio risorga a nuova vita!
    Tra i vari progetti, quello evidenziato dal Time nel suo portale scientifico, che trovate  QUI.

    Ne sentiremo ancora parlare, e non più nella ricerca esoplanetaria.
    Il Phil Collins dei telescopi...il versatile Kepler.  (Dave Grohl non credo lo conoscano tutti ^_^)

    Restando in ambito esoplanetario, grande entusiasmo da parte di chiunque sia affascinato dalla ricerca spaziale ha destato il lancio di Gemini Planet Imager, la cui prima uscita ha dato come risultato un'imponente serie di evidenze riguardo la stella Beta Pictoris e il pianeta già osservato da altri telescopi, scoperto attorno ad essa.

    Il Gemini è a tutti gli effetti il più potente cercatore di esopianeti di cui si disponga da questo momento.
    Un "Signor Report" sulle sue capacità e gli scopi della missione, lo trovate QUI, nell'ottimo sito Link2Universe.

    Questa di seguito, è l'immagine, PER LA PRIMA VOLTA conseguita da uno strumento con questa "specializzazione", della luce diretta di un pianeta NON in fase di transito:


    (Image Credits: www.gemini.edu Processing by Christian Marois, NRC Canada.)

    Il telescopio su cui è montata questa apparecchiatura,  non è in orbita, come si potrebbe pensare dal nome "Gemini" che fa parte della storia delle missioni spaziali fuori dall'atmosfera terrestre.

    E non è nemmeno...IL telescopio!

    In realtà sono due i siti da dove opera.
    Uno in Cile, sul Cerro Pachon e l'altro sulle pendici del Mauna Kea, alle Hawaii, da dove il "Most Powerful Planetfinder" promette di regalarci notizie a raffica, in questo 2014.
    Stay tuned!

    Rimanendo nel nostro quartierino galattico, è di fine Gennaio la notizia del rilevamento di  vapore acqueo che fuoriesce da Cerere, per merito del telescopio Herschel, dell'ESA (European Space Agency).



    Di per se non è più notizia così eclatante, dato che sono ormai più d'uno i corpi del Sistema Solare sui quali si è appurata l'esistenza di acqua ghiacciata o vapori che si sprigionano dal sottosuolo.
    Ma assume importanza in quanto va ad attaccare la credibilità di tutta una serie di supposizioni sulla fascia degli asteroidi e sulla sua formazione, che verranno sicuramente indagate a fondo nuovamente negli anni a venire.

    Aggiungo un piccolo screenshot (LOL) riguardante il commento di un'amica su facebook:



    E' invece per merito del telescopio HARPS dell'ESO, che si sono scoperti 3 pianeti nell'interessantissimo ammasso stellare denominato Messier 67.
    Questa zona dello spazio, densissima di stelle, è molto simile alle condizioni della nostra parte di galassia, per alcuni aspetti salienti.
    L'interesse è proprio il dato potenzialmente comparativo, che fa di questo ammasso un oggetto di studio per molti team universitari in tutto il globo.

    Il 20 di Gennaio s'è risvegliata la sonda Rosetta. Dopo uno stato di ibernazione durato due anni e mezzo, la sonda diretta SULLA cometa Churyumov-Gerasimenko (Dove sgancerà un lander che si ancorerà alla superficie ), è uscita dal suo stato di torpore, ed ora si trova al di là dell'orbita di Giove.
    Potete leggerne in questa pagina, dal portale di Astronautinews.

    I test per sondare la tenuta degli strumenti al necessario sonno per risparmiare le batterie di bordo, terranno impegnato il comando di missione sino a Marzo.
    A partire dal 21 maggio, inizieranno le manovre di avvicinamento alla cometa, che porteranno Rosetta in orbita attorno ad essa nel mese di Agosto.
    Anche qui...stay tuned!!!

    Molto importante anche il primo volo sperimentale del porta-lander Morpheus, di cui potete trovare  QUI notizie più precise...

    Arrivano dalla sonda Cassini (La mia preferita ^_^), queste immagini animate , che ci danno una prospettiva veramente unica ed impressionante di questa tempesta che ricordo essere BEN PIU' GRANDE DELL'INTERO PIANETA TERRA!!!


    (Image Credits  : NASA/Cassini - National Geographic)

    L'esagono su Saturno è un'enorme tempesta rilevata a partire dalle prime immagini inviate da Cassini e, negli anni seguenti, immortalata più volte in splendidi fotogrammi, dalla stessa sonda Cassini-Huygens nei suoi passaggi attorno a Saturno.
    Unica nel suo genere, in tutto il Sistema Solare, è stata affrontata scientificamente in questo abstract dal titolo "A Laboratory Model of Saturn's North Pole Hexagon", nel 2009.
    Notare che, come riportato a piè pagina da Sciencemag in questo articolo:

     *This article has been corrected. The original version stated that a greater difference in speed between the laboratory cylinder and ring produced a polygon with more sides.  It actually produced a fewer-sided polygon.

    Insomma, la fluidodinamica da sola, non basta a spiegare appieno anche le cause del cambio di velocità presunto che si genera periodicamente nel vortice.
    Alcuni teorici, come il compositore e pianista Stuart Mitchell, propongono  un'interessante spiegazione che passa dalla semisconosciuta  Cimatica, teoria affascinante, quanto non riconosciuta dalla scienza, dove si spiegano alcuni effetti "morfogenetici" che subirebbe la materia, per causa di ben determinate frequenze d'interazione delle onde sonore con la materia stessa.


    L'ALMA Telescope, sull'Atacama andino, riporta questi dati sulle recenti osservazioni compiute tra le polveri di una Supernova esplosa molto tempo fa, ma le cui "immagini" dell'enorme evento cosmico sono arrivate sino a noi solo ora. Interessanti riscontri che segnano nuove evidenze nei libri di astrofisica.

    Tra le varie cose, nel link in rosso cliccabile qui sopra ("questi dati"), si legge anche:

    "Le prime galassie sono davvero incredibilmente polverose e questa polvere svolge un ruolo importante nell'evoluzione delle galassie", aggiunge Mikako Matsuura dell'University College di Londra, UK. "Oggi sappiamo che la polvere può essere creata in diversi modi, ma nell'Universo primordiale la maggior parte doveva provenire dalle supernove. Abbiamo finalmente trovato una prova diretta a sostegno di questa teoria".

    Il rover cinese Yutu, ad inizio mese porta a casa i primi risultati scientifici della sua missione, consistenti in uno studio  sulla regolite lunare analizzata nei pressi del luogo d'atterraggio sulla Luna.

    Mentre la NASA approva il suo budget per il 2014, dalla stessa Agenzia Spaziale Stars&Stripes arrivano forti segnali d'apertura ai privati, nella corsa allo Spazio.

    Di questo si occuperà il progetto Lunar Catalyst, che permetterà ad altre aziende private (oltre alle tre già coinvolte nelle partnership: Space X, Boeing e Nevada Systems), di partecipare al trasporto di materiali sulla Luna.

    Il nostro satellite sarà nuovamente a centro delle cronache a partire dal 2017, anno in cui si prospettano i primi "trasporti", e questa volta sembra che il tutto sia volto al gettare le prime basi per la permanenza sulla  Luna .

    Compie intanto 10 anni la missione Mars Express...o meglio...
    Ha compiuto 10 anni la prima immagine HD scattata dalla sonda in orbita ravvicinata attorno a Marte.
    Il 14 Gennaio il centro immagini della NASA ha messo in rete questo splendido video commemorativo:




                                                                IL (MIO) PODIO!!!


    Al 3° posto l'ottima notizia di un'ennesima via da percorrere sul cammino della ricerca di vita extraterrestre, che, udite udite, nasce e viene divulgata dalla NASA con queste modalità:

    "...è intenzione della NASA perseguire questa strada che riteniamo una delle più proficue, al momento."

    Il giorno 31 Gennaio, la NASA mette in rete questo video, poi ripreso dall'INAF, dove si spiega l'importanza e la concreta possibilità di rilevare tracce di vita nelle polveri cosmiche, determinando così un'ulteriore credibilità della panspermia come veicolo primario della diffusione della vita stessa nel Cosmo.

    Il video lo trovate QUI.


    Alla posizione numero 2 delle "news di Gennaio", metterei personalmente l'intera Missione Gaia.
    La sonda ha da poco raggiunto  il punto Lagrangiano scelto per lo stazionamento orbitale e sarà al centro dell'attenzione astronomica dei prossimi tempi.
    La missione, in cooperazione tra vari Paesi europei, sotto la sigla dell'ESA, avrà molto di Italiano, non solo nella componentistica.

    Questa qui sotto è la mappa della ricerca italiana collegata al progetto, che parteciperà alla raccolta e allo studio dei dati che arriveranno da GAIA.





    Al primo posto non posso che citare il magnifico studio pubblicato su Nature che ha portato ad osservare per la prima volta quella che sembra essere la "struttura dell'Universo".

    In rete impazzano i "nomi d'arte", per questa nuova evidenza, catturata grazie alla luminosità intensa generata da una quasar, tra i quali mi paiono azzeccati sia quello dell'articolo di Nature, che lo definisce "Cosmic Web", sia l'attribuzione che altrove danno all'Universo, dopo queste analisi forse ancor più adatta.
    L'Universo si sta svelando come un "Giant Brain"...un immenso cervello che pare sempre più una soluzione plausibile, benchè umanamente "assurda", ad ogni nuova rilevazione che si fa su di esso.
    Queste alcuni immagini e creazioni a computer esemplificanti di questa estrema "somiglianza":


    (Credits: Le Scienze - American Scientific)


    (Credits: Dapla.org)


    (Credits: Softpedia)


    (Credits: Harvard University)

    Siete d'accordo col "mio" podio? ^_^

    Aggiungo infine questi dati sulle missioni spaziali:

    Al momento ci sono 18 missioni attive nel Sistema Solare.
    Le sonde che stanno viaggiando verso il proprio obbiettivo di missione sono 7.
    Non ci sono al momento altre missioni di cui sia previsto un lancio imminente.

    I dati precisi e gli aggiornamenti li potete trovare mese per mese sul portale di Astronauti News, a mio avviso uno dei migliori siti italiani sulle missioni spaziali, se non il migliore.


    APPUNTAMENTO TRA MENO DI UN MESETTO, con le notizie (quasi tutte) del mese di Febbraio.

    See U Soon...


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